Personalmente credo che il volontario sia un bene certo verso situazioni in genere silenziose, ma svantaggiate; basta pensare a chi dipende da una disabilità.
Per qualcuno il volontario è uno sfigato che non sa cosa fare, per altri è un bene indispensabile da cui imparare.
I desideri a gradi, diventano realtà grazie a persone che dedicano parte del loro tempo a servire altri, creando qualche aspettativa anche a chi avrebbe meno opportunità. Se con zelo resti scettico, quando serve aiuto, è perché necessiti di far della tua vita un utile persona.
In genere, se con un urgente fertile bisogno si sta in fila ad aspettare l’aiuto, da una altra parte si gioisce quando arriva il volontario per cercare di aiutare in modo pratico senza lamentele.
Esempi di persone negligenti, sono chi sta a considerare fatti con superficialità di cose astratte; come sottovalutare la gratitudine verso le varie forme di volontariato.
I meriti vanno per gradi; aver condiviso cose insieme arricchisce sia chi fa volontariato, sia chi lo riceve e crea un
mondo senza distinzioni di diversità.
Io, ho sperimentato una serie di dettagli nel contesto del volontariato e credo che ci sia distinzione tra chi lo fa per volontà, immedesimandosi nelle persone da aiutare e chi invece lo fa per lavarsi la coscienza.
Da una parte molti, egoisticamente, stanno fermi per l’usanza di non voler poter fare, dall’altra merita fare regalando un sorriso.
