CERCARE DI SENSIBILIZZARE ALLA DISABILITA’

Sono stato invitato insieme all’associazione SORRISO al liceo artistico di Cuneo, ,ho realizzato un sogno con i ragazzi di seconda che hanno saputo perfettamente far sentire

il loro interesse verso la “COMUNICAZIONE” e il mio libro.

Il risultato è stato eccellente!

Dopo aver fatto una breve premessa:

“Senza abilità non si può stare, ognuno ha le proprie abilità da tirare fuori basta crederci e saper fare senza fermarsi di fronte ad una disabilità .

Serve tanta giusta ironia, per essere concentrati su particolari forzature umane dove magari tutto il resto non conta: ossia cercare di adeguare se stessi a ciò che la vita da.

Quando si devono far delle cose, eliminare o garantire persone si usano i disabili come ”barriere” considerandoli nulli o ingombri.

Merita cercare un genere di ultima gestione per realizzare ciò che sta a cuore alla persona disabile.

Forzata è l’idea di avere al giorno d’oggi una vera inclusione.

Vorrei davvero che qualcuno mi definisca una volta per tutte il significato di questa grande parola, che scritta vuol dire tutto …ma poi in pratica??????”

Senza eterne storie, i ragazzi hanno provato a comunicare con me, scrivere con il mio programma selezionando davvero lettere e parole, eseguire domande pertinenti per tenere una discussione ed hanno postato scritti sull’inclusione per valutare insieme il significato della parola.
I ragazzi del liceo hanno scritto questi pensieri:

Per me il termine inclusione, come ha già accennato Simone, vuol dire tutto quanto niente. Dal significato letterale “includere”, ma includere chi o che cosa? Esiste davvero un gruppo nel quale bisogna riuscire essere inclusi? Esiste una normalità nella quale bisogna rientrare?
Non sono d’accordo, io avrei coniato questa parola in modo differente o magari utilizzandone un’altra, per esempio “conoscere” perché secondo me nessuno deve unirsi a nulla, , è l’insieme che deve impegnarsi a conoscersi e conoscere.

Al giorno d’oggi è difficile capire che la diversità è ovunque.
Siamo tutti diversi!
Inclusione è prima di tutto capirlo.
L’attenzione alle varie diversità, L’INCLUSUONE, poi, sarebbe più semplice.

“INCLUSIONE”, una parola che evidenziare una grandissima pecca della nostra società: l’egoismo. Troppe volte pensiamo unicamente a noi stessi, senza preoccuparsi di come facciamo sentire gli altri.

L’inclusione è un fenomeno che implica un benessere collettivo non del singolo.
La maggior parte delle volte la diversità intimorisce, io scelgo, invece, di vederla come ricchezza, e poter così, diventare una persona migliore.

Secondo me vuol dire stare insieme e certe volte,capita anche a me, si può essere inclusivi e io provo a mettermi in gioco grazie all’aiuto della musica.
Puoi essere tutto ciò che vuoi essere -INUENDO, Queen-

Inclusione: lo immagino come un grande ABBRACCIO.

Inclusione è una bella parola e come dici tu grande.
Penso che siamo tutti diversi, tutti speciali, vorrei che anche tu, Simone, ti sentissi incluso, perché tu come me e come tutti facciamo parte di un grande gruppo: L’UMANITA’.

Proprio perché è un termine con tante sfaccettature, abbisogna di metafore. Se c’è una cosa che ho imparato è che l’inclusione deve essere sincera. Se viene sforzata con un falso buonismo non si andrà mai da nessuna parte.
Inclusione è togliere quel velo che inavvertitamente mettiamo quando abbiamo a che fare con persone. Inclusione è mettere delicatamente a proprio agio, accorgendosi di tutti, nessuno escluso.

Secondo me inclusione significa condividere le proprie emozioni, problemi e pensieri e comprendere quelli degli altri, in modo da aiutarsi a vicenda.

Si sente spesso parlare di inclusione e che bisogna includere tutti. In realtà io penso che la capacità di includere sia un dono che appartiene a pochi. Stare con qualcuno e chiamarlo è abbastanza semplice ma farlo con il cuore e sentirsi emotivamente coinvolti è ben diverso.
Penso che un po’ tutti, almeno una volta nella vita ci siamo sentiti esclusi e quindi sappiamo bene il senso di dolore che si prova in questa condizione. Ma nonostante ciò la gente la gente è sempre propensa a includere e integrare gli altri.
La sensazione che si prova però a includere qualcuno e farlo sentire bene è talmente bella che ci si sente persone migliori.

L’inclusione è accettare che tutti noi siamo diversi e con storie diverse, incuriosirsi e voler bene alle differenze altrui, e soprattutto capirle.

Inclusione per me è capire che al mondo esistono persone diverse con pregi e difetti diversi che vanno compresi e accettati in tutte le loro sfaccettature.

Per fare integrare una persona basta che lo tratti bene non lo prendi in giro. Sinceramente prendere in giro una cosa che a me da fastidio. Perchè tutti possiamo avere dei problemi.

L’inclusione è essere un gruppo.
E’ il sentirsi parte di qualcosa.
Inclusione da un lato è accettarsi sia dentro che fuori per poi passare al far parte di un gruppo.

Per me inclusione è accettare le persone come sono, falle sentire a proprio agio, facendo dimenticare qualsiasi cosa che ci gira intorno.
Non fermarsi alle apparenze: come all’aspetto fisico, oppure ai pensieri o hai gusti ma capire che le cose importanti sono altre.

La cosa più importante è abbattere “queste barriere” che qualcuno prova a costruire capendo così cos’è davvero l’inclusione.

Inclusione per me significa accettare tutti anche con qualche difetto ogni persona è diversa infatti il mondo è bello perché è vario, perché sennò se fossimo tutti uguali il mondo sarebbe molto noioso.

E’ la vita che si deve adeguare a me non sono io che mi devo adeguare alla vita.

L’idea di una vera inclusione oggi è forzata perché è calata dall’altro, senza fornire gli strumenti per renderla fattiva: Mancano risorse e formazione.
Quando le parole non si incarnano, restano vuota retorica. Prima è necessario eliminare pregiudizi e stereotipi ed educare all’umanità.

Io penso che, in questi ultimi anni, “inclusione” voglia dire per molti inconsciamente avere qualcosa in comune tra più persone (un esempio che mi viene in mente è avere installato Instagram sul cellulare) In questo modo, possiamo dire che diventa più semplice farsi amici invece la volontà di andare da una persona e parlargli.

Penso che sia importante l’ascolto e la volontà di conoscere veramente qualcuno.

L’inclusione non nasce per caso,non nasce per qualcuno o qualcosa in particolare. E ‘come una bolla di sapone che si innalza in cielo e quando è ora scoppia lasciando un segno.

Inclusione per me significa trattare tutti allo stesso modo, senza considerare le differenze che hanno rispetto a noi,che siano differenze fisiche o di carattere. E’ importante assicurare a tutti lo stesso rispetto e la stessa gentilezza ,e non far sentire nessuno inferiore o “diverso”in un senso negativo.

Inclusione è essere sempre alla ricerca di cose nuove ,cercare di conoscere tutte le sfaccettature delle persone che ci stanno attorno. Bisogna partire dal presupposto che tanto ognuno di noi è pieno di cose diverse .Ci sono persone però che decidono di fermarsi e non sono curiose di scoprire cose nuove, ,generando solo dolore e rabbia ,escludendo chi per loro è “diverso e inferiore”.L’importante è il rispetto.

Con una classe quinta poi, sempre del liceo artistico di Cuneo, ho avuto una grande esposizione per un reale interesse verso persone che non sono diverse, ma hanno solo un diverso approccio. Con giudizio,i ragazzi sono giunti a scorgere e a capire il modo con cui comunico che non è sempre scontato. Hanno avuto una sincera voglia di stare con me Hanno letto con attenzione il mio libro,ed è stato utile perchè hanno capito che le persone,anche se disabili sono praticamente identiche a quelle che sono normodotate;alla fine sono sempre persone con interessi e capacità anche se a volte sono altre.

“la parola” della classe quinta:

felicità

ostinazione;

umanità

fusione

perseverare

ostinazione;

quando le cose cadono felici

contatto

connessione

unione

rispetto

consuetudine

purezza

uguaglianza;

ammirazione;

gratitudine;

solidarietà;

determinazione;

caparbietà;

permeabilità;

persistenza

Anche in una classe quarta del liceo scientifico Giolitti di Bra hanno letto il mio libro e sono rimasti entusiasti credo per il modo e la scetticità con cui è stato scritto oltre al tempo impiegato .

La scrittura e pubblicazione di

CERCARE L’IMPOSSIBILE SENZA ESSERE DIVERSI

mi ha consentito parecchie opportunità.

Pubblicato da Simone Patania

Stabilmente ho dato al blog naturale spontaneità al mio pensiero , con l'idea di vincere una "partita di calcio" . Detto il mio pensiero con l'impossibilità di "scalciare la palla" per fare goal , ma con lo stesso stato voglioso di chi ha certamente la forza di correre e segnare per vincere , al fine di abbattere barriere di ogni tipo .

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